Esercizi di attribuzione 1
Gli esercizi di attribuzione e la lettura comparata nella pratica didattica della letteratura e della filosofia sono oramai ampiamente utilizzati da decenni con ottimi risultati, perche’, mettendo a confronto diversi testi, sviluppano la capacita’ di analisi. Presentano poche controindicazioni, a parte la noia ed i problemi di valutazione, e spesso possono diventare un vero e proprio metodo di lavoro.
Il metodo consiste nel porre all’attenzione degli allievi dei brani anonimi di diversi autori, appartenenti a diversi generi e a diverse correnti, sviluppatisi in periodi diversi, dopo avere ovviamente spiegato le caratteristiche degli autori, dei generi, delle correnti, ecc., ed invitarli ad attribuire il brano ad una corrente o ad un autore.
Il confronto tra testi permette di imparare per differenza, e quindi velocemente e con precisione, sviluppando le capacita’ di analisi e di attenzione. Perche’ sia possibile un confronto e’ necessaria l’esistenza di un terreno comune, che va identificato. Per farlo, occorre uno sforzo di analisi, ma i testi stessi guidano l’analisi perche’ non e’ possibile capirli finche’ non saranno stati separati terreno comune e differenze. Occorre quindi una lettura attenta.
La semplice lettura dei testi non necessariamente produce per tutti un aumento della precisione, per diverse ragioni: e’ sufficiente, ad esempio, che la difficolta’ del testo non sia ben calibrata – o anche la sua dimensione o la noia che puo’ generare nel lettore – per ottenere un effetto di distacco dal testo, cui si accompagna una diminuzione nella precisione. Il confronto, invece, costringe a prestare maggiore attenzione perche’ costringe a moltiplicare le distinzioni e a identificare con maggiore cura i concetti e le tesi.
Questi esercizi migliorano le tecniche di lettura dei testi filosofici e letterari. Per poter fare il confronto, chi studia e’ costretto a leggere i testi con tecniche raffinate: a identificare brani significativi, a isolare parole-chiave, a costruire schemi, e cosi’ via.
Gli esercizi di confronto tra testi appartenenti ad epoche storiche diverse consentono inoltre di mantenere presente alla memoria una materia gia’ studiata oppure di anticipare elementi complessi di materia da studiare.
Per chi non frequenta piu’ la scuola o l’universita’ e’ sempre piu’ importante l’educazione permanente, long life learning, per essere aggiornati o semplicemente per tenersi svegli. Non avendo la disponibilita’ di testi letterari o filosofici in questo periodo a Bolzano si potrebbero utilizzare i programmi politici per le prossime elezioni comunali, che pero’ presentano peculiarita’ – come ogni fonte del resto -, che potrebbero disorientare l’allievo-elettore.
Innanzitutto gli argomenti sono quasi sempre gli stessi. Nel secolo scorso questo genere di documenti presentava argomenti in funzione della collocazione politica dell’autore-partito, ed alcuni argomenti caratterizzavano la sinistra – la laicita’ dello Stato, il lavoro, l’emancipazione dei diseredati, la rimozione degli ostacoli che impedivano le pari opportunita’ di sviluppo dei singoli e dei gruppi svantaggiati, ecc. -, mentre altri caratterizzavano la destra – la difesa del diritto imprenditoriale, la sicurezza (del capitale ovviamente, non del lavoro!), la lotta contro il meticciato, ecc. – o il centro – la famiglia, la religione, ecc. -. Nel XXI secolo invece spesso le coalizioni si presentano parlando degli stessi argomenti – la qual cosa potrebbe anche avere degli aspetti positivi, significando la sostituzione dell’ideologismo col pragmatismo, anche se spesso questo va a scapito della vision e della mission -, ma a volte si arriva a proporre le stesse soluzioni, tant’e’ vero che frequentemente le coalizioni si accusano l’un l’altra di essersi appropriate di pezzi di programma, operazione evidentemente facilitata dalle nuove tecnologie e dalla diffusione di internet, ma impensabile fino a pochi anni or sono.
Un altro elemento di disorientamento e’ dato dalla collocazione degli esponenti politici e degli stessi partiti. Da alcuni decenni i partiti sono partiti, ma i politici sono rimasti, e molto spesso sono sempre le stesse persone a calcare la scena politica. A livello nazionale lo spettacolo bidirezionale del pendolarismo politico, sempre indirizzato nei confronti della futura maggioranza data per vincente dai sondaggi, e’ impressionante, ma anche nel nostro piccolo non mancano personaggi che hanno cambiato una mezza dozzina di casacche politiche, a volte spostandosi da una coalizione all’altra. Lo stesso discorso vale anche per la collocazione dei singoli partiti, che possono risultare organici al centrodestra a livello nazionale ed al centrosinistra a livello locale.
Se poi andassimo a verificare i testi/slogan politici nell’ambito diacronico, superando il gia’ sufficientemente confuso ambito sincronico, risulterebbe evidente che la coerenza non e’ piu’ considerata una virtu’, ma un impiccio, e si comprende per quale motivo gli storici non politicamente corretti, ma anche i sociologi, i giuristi, ecc., non solo non ricevono grandi incarichi e relative parcelle, ma vengono visti come pericolosi sovversivi, criptonazionalisti “oggettivamente al servizio della destra, compagni!”, verso i quali praticare mobbing politico e amministrativo, sempre ovviamente motivato dal nobile intento di difendere il “modello di convivenza” cosi’ faticosamente creato ed invidiato dal mondo intero, dal Dellai democristiano trentino al Dalai Lama tibetano.
Questo testo vuole essere semplicemente un contributo teorico relativo agli esercizi di attribuzione e alla lettura comparata, con esempi relativi alla situazione politica locale. In caso di interesse nei prossimi giorni potrei fornire alcuni testi da pubblicare in forma anonima per indurre il lettore a cercare di individuarne l’autore individuale o collettivo ed il periodo di elaborazione. Dopo il successo estivo del sudoku potrebbe diventare il gioco autunnale piu’ divertente.
Bolzano, 4 ottobre 2005.
Giorgio Delle Donne
1 Editoriale pubblicato sull'”Alto Adige” il 6 ottobre 2005.