I numeri della scuola1
Nei primi giorni dell’anno scolastico la stampa locale ha ampiamente riportato i dati relativi alle iscrizioni nelle scuole altoatesine-sudtirolesi, con le dichiarazioni delle responsabili scolastiche gonfie di orgoglio per l’incremento quantitativo delle scuole italiche, dovuto a loro parere anche alla presenza dei figli degli immigrati.
Fatti due conti con il confronto incrociato di dati pubblicati su diverse fonti di stampa, risultava evidente che l’incremento delle scuole italiane era dovuto esclusivamente alla presenza di stranieri.
Il quotidiano “Alto Adige” di domenica 12 settembre 2004 riportava i seguenti dati: 16.775 iscritti nelle scuole italiane, cioe’ il 22% del totale degli iscritti; 56.000 in quelle tedesche, cioe’ il 74% del totale degli iscritti; 3.000 in quelle ladine, cioe’ il 4% del totale degli iscritti, che complessivamente sono 75.800, il 100%.
Il 58,8% degli alunni immigrati e’ iscritto alle scuole italiane; il 39,7% alle scuole tedesche; l’1,5% alle scuole ladine. Il giornale ci ricorda che presso la scuola “Dante Alighieri” di Bolzano cinque anni fa vi erano 30 bambini stranieri, mentre oggi sono 110 su 500; in alcune classi sono il 50% degli iscritti. L’articolo non ci dice quanti sono complessivamente i bambini stranieri iscritti nelle scuole della provincia, ma ci fornisce solamente le percentuali relative agli iscritti stranieri nelle scuole italiane, tedesche e ladine. Ci soccorre la rivista ufficiale della Provincia, “Provincia autonoma”, dove una assessora sorridente e soddisfatta ci ricorda che gli stranieri residenti in provincia sono oramai poco meno di 20.000 persone, piu’ del 4% della popolazione, quasi quanti i ladini, cosa che ho avuto personalmente modo di scrivere inutilmente piu’ volte anni or sono, cosi’ come mi piace ricordare che i mistilingue sono circa il 10% della popolazione. Oltre a questo nella nota assessorile si legge che gli stranieri iscritti nelle scuole italiane dell’Alto Adige sono 1.500. Questo e’ un dato interessante, perche’ ci consente di integrare, attraverso le percentuali gia’ conosciute, il quadro complessivo. Facendo le debite proporzioni, se gli alunni stranieri iscritti nelle scuole italiane sono 1.500, cioe’ il 58,8% del totale degli alunni stranieri iscritti, gli alunni stranieri iscritti nelle scuole sudtirolesi sono 1.000, cioe’ il 39,7% del totale degli alunni stranieri iscritti; gli alunni stranieri iscritti nelle scuole ladine sono 50, cioe’ l’1,5% del totale degli alunni stranieri iscritti; gli iscritti stranieri complessivamente sono 2.550, il 100%.
Togliendo dal numero degli iscritti gli alunni stranieri, risulta che nelle scuole italiane ci sono 15.300 iscritti (16.800-1.500); nelle scuole tedesche ci sono 55.000 iscritti (56.000-1.000); nelle scuole ladine ci sono 2.950 iscritti (3.000-50).
Tolti gli stranieri, gli alunni iscritti alle scuole italiane sono il 21% della popolazione scolastica; gli alunni iscritti alle scuole tedesche sono il 75% della popolazione scolastica; gli alunni iscritti alle scuole ladine sono il 4% della popolazione scolastica.
Questi sono i dati relativi all’anno scolastico in corso, 2004/2005.
Dopo la pubblicazione dei dati del censimento etnico del 2001, qualcuno aveva fatto notare entusiasticamente che il temuto crollo degli altoatesini non si era verificato, visto che nel 1961 erano il 34,3%, nel 1971 il 33,3%, nel 1981 il 28,7%, nel 1991 il 26,5% e nel 2001 il 24,5%. “Abbiamo tenuto saldamente, siamo nel calo fisiologico” dicevano politici che non hanno ben capito che nulla di cio’ che avviene socialmente e’ naturale, come diceva Brecht. Ma da anni gli iscritti nelle scuole italiane, tolti gli stranieri, sono almeno il 4% in meno rispetto alla percentuale degli italiani dichiarati al censimento, mentre nelle scuole tedesche accade il fenomeno opposto.
Le spiegazioni possibili sono piu’ d’una, e probabilmente interagiscono tra di loro.
La maggior parte dei “mistilingue”, non potendosi dichiarare tali e non avendo un sistema scolastico ad hoc, si iscrivono nelle scuole di lingua tedesca e si dichiarano tedeschi ai censimenti, visto il meccanismo perverso della proporzionale, che da trent’anni ogni dieci anni quantifica i gruppi e concede chance di vita (risorse economiche e occupazionali) maggiori a chi sta sempre meglio e minori a chi sta sempre peggio. Solamente gli alunni stranieri, che evidentemente non vengono considerati una risorsa, non vengono suddivisi in base alla proporzionale.
Molti italiani di periferia, pensando al futuro dei loro figli, li iscrivono nelle scuole tedesche.
Gli italiani che se lo possono permettere iscrivono i loro figli nelle scuole private cattoliche, autorizzate da anni a praticare l’insegnamento veicolare della seconda lingua, cosi’ osteggiato nelle scuole pubbliche dall’SVP, e quelli che si possono permettere un budget maggiore investono in baby-sitter sudtirolesi-doc e crescono i figli bilingui in famiglie monolingui, iscrivendo i propri figli nelle scuole tedesche. Accade anche il contrario, ma in misura nettamente inferiore.
Altro elemento e’ costituito dalla struttura per classi d’eta’ delle popolazioni, rappresentata dalla “piramide della popolazione”, quell’istogramma a barre orizzontali che rappresenta la popolazione per fasce d’eta’. Normalmente le fasce d’eta’ piu’ basse sono le piu’ consistenti, e quindi l’istogramma assume una forma piramidale. Nelle societa’ avanzate e/o urbane il tasso di fecondita’ diminuisce vistosamente, e la struttura dell’istogramma somiglia ad un rettangolo. Nelle societa’ “problematiche”, dove per svariati motivi sicuramente non naturali (ricordate Brecht?) lo sviluppo demografico e’ sempre minore, l’istogramma assume una forma di piramide rovesciata, dove le barre piu’ lunghe corrispondono alle fasce d’eta’ piu’ alte. Ed e’ normalmente considerato dai demografi un importante elemento indicatore sulle prospettive di sviluppo di una popolazione. Nella citta’ di Bolzano, ad esempio, stando ai dati del “Piano sociale” commissionato dal Comune, nel quartiere Europa-Novacella i giovani fino ai 24 anni sono il 18,7% della popolazione, mentre gli ultracinquantacinquenni sono il 39,7%, e per ogni residente d’eta’ inferiore ai 14 anni ve ne sono 2 d’eta’ superiore ai 65. Ma nei centri minori la situazione e’ diversa. In Pusteria, nell’alta Venosta e nell’alta Val d’Isarco le scuole italiane rimangono aperte soprattutto per la presenza di stranieri.
In Lombardia ed in Liguria si discute pubblicamente della possibilita’ di stabilire delle quote di presenza degli stranieri nelle scuole, anche per evitare che questa presenza, cosi’ forte nei quartieri poveri e degradati, inneschi anche razzismo tra chi ha gia’ numerosi altri problemi. Anche in Alto Adige, soprattutto a Bolzano, c’e’ il rischio che le scuole italiane – che dopo 30 anni di secondo Statuto non hanno ancora raggiunto l’obbiettivo di un buon livello di insegnamento della seconda lingua – in futuro siano frequentate soprattutto dai figli degli stranieri e degli altoatesini che non hanno la possibilita’ di scegliere per i propri figli altre strade, aggiungendo nuovo razzismo nei confronti degli stranieri al vecchio nazionalismo nei confronti dei sudtirolesi. Razzismo e nazionalismo che vanno sicuramente combattuti, ma proprio per questo anche capiti e prevenuti. Chi si vanta della presenza cosi’ numerosa dei bambini stranieri nelle scuole italiane, facendo di necessita’ virtu’, senza rendersi volutamente conto che da anni le iscrizioni alle scuole italiane sono almeno del 4% inferiori rispetto alle dichiarazioni al censimento, potrebbe forse approfittare di questa situazione e dell’autonomia scolastica per progettare un sistema scolastico dove ognuno ed ogni gruppo possa sentirsi realmente garantito nella/e propria/e cultura/e ed interessato alle diverse culture. Difficile da farsi con chi culturalmente, politicamente e statutariamente, ha sempre lottato contro ogni “ibridazione e contaminazione” etnica, nega l’esistenza dei mistilingue e minaccia di ricorrere a Vienna per difendere la presunta sacralita’ dell’articolo 19 dello Statuto ogniqualvolta si propongono nuove metodologie didattiche. Ma allora sarebbe meglio starsene elegantemente zitti o fingere di parlare d’altro.
A queste lapalissiane considerazioni l’assessora “competente” ha fatto notare che la presenza degli stranieri e’ da considerarsi una risorsa e non un problema. Questione di punti di vista, ovviamente. C’e’ un metodo semplice ma efficace per vedere se questi sono una risorsa: basta vedere se l’SVP chiede l’applicazione rigida della proporzionale sugli stranieri iscritti nelle scuole, come solitamente fa quando si tratta di spartirsi le risorse vere, le chanche di vita: i finanziamenti, i posti di lavoro, le case. Ma visto che non solamente non chiede l’applicazione della proporzionale, ma lascia che la maggior parte di questi vada nelle scuole italiane, siamo portati a pensare che questi siano un problema sociale che va affrontato puntando sicuramente sull’integrazione e non sull’esclusione o la ghettizzazione, ma accompagnando queste belle dichiarazioni da robusti stanziamenti di risorse umane ed economiche nel settore della scuola.
A differenza dell’assessore precedente – uno abituato a salutare tutti in tre lingue e ad andarsene via, che comunque ha firmato da assessore alla scuola quelle linee programmatiche che ora, insieme alla legge statale sull’autonomia scolastica potrebbe cambiare la situazione nelle scuole, se vent’anni or sono si fossero posti il problema di preparare insegnanti in grado di insegnare le materie nelle seconde lingue -, l’assessora una e trina e’ riuscita a parlare per mezz’ora al convegno del dicembre 2002 organizzato da “Convivia” senza dire qual e’ la sua opinione sull’articolo 19 e, visto che negli stessi giorni la sua collega Kasslatter aveva tuonato che ci sono troppi italiani nelle scuole tedesche, ha candidamente affermato che lei e la Sabine erano in piena sintonia, a parte il fatto che lei (Luisa) e’ ben contenta quando gli altri (gli extracomunitari) si iscrivono nelle scuole italiane, mentre l’altra (Sabine) ha dei problemi quando gli altri (gli altoatesini ed i mistilingue) si iscrivono nelle scuole tedesche.
Nel mese di febbraio 2005 sono stati diffusi i dati delle iscrizioni nelle scuole secondarie italiane dell’Alto Adige, evidenziando un calo di circa 1.500 iscritti a partire dagli anni Novanta. A nostro parere questo dimostra la validita’ della nostra analisi precedente, visto che gli stranieri difficilmente si iscrivono alle scuole secondarie superiori, terminando il percorso scolastico alle scuole medie o alla formazione professionale. Ma per l’incredibilmente ottimista assessora una e trina questo dato e’ fisiologico, perfettamente in linea con il trend nazionale e locale. Sperando di essere smentiti, siamo andati a verificare i dati ufficiali dell’ASTAT.
L’ASTAT per una interpretazione rigida del concetto di privacy non raccoglie dati etnicamente divisi, la qual cosa potrebbe anche apparire ridicola in un territorio dove ogni dieci anni viene fatto un censimento etnico nominativo. Ma i dati sulle iscrizioni nelle diverse scuole dell’Alto Adige raccolgono i dati sulle iscrizioni e sulla presenza di stranieri.
La Tabella 1
che riporta i dati relativi a:
Alunni nelle scuole materne per lingua d’insegnamento
Anni scolastici 1983/84-2003/04,
non e’ significativa della composizione etnica della societa’, visto che la frequenza non e’ obbligatoria.
Anni
Totale
Tedesca
Italiana
Ladina
83/84
10.478
7.361
2.726
391
84/85
10.722
7.719
2.608
395
85/86
10.810
7.794
2.594
422
86/87
11.086
8.128
2.543
415
87/88
11.060
8.136
2.519
405
88/89
11.174
8.028
2.735
411
89/90
11.137
8.096
2.635
406
90/91
11.318
8.307
2.600
411
91/92
11.492
8.399
2.670
423
92/93
11.869
8.790
2.632
447
93/94
12.424
9.077
2.854
493
94/95
12.752
9.302
2.922
528
95/96
12.865
9.313
2.985
567
96/97
12.990
9.445
2.943
602
97/98
13.150
9.631
2.919
600
98/99
13.063
9.560
2.911
592
99/00
13.493
9.796
3.081
616
00/01
13.768
10.034
3.089
645
01/02
14.065
10.204
3.198
663
02/03
14.435
10.403
3.297
735
03/04
14.562
10.465
3.386
711
di cui stranieri
94/95
65
(a) 22
43
….
95/96
137
(a) 55
82
….
96/97
130
(a) 52
78
….
97/98
135
(a) 69
66
….
98/99
188
(a) 82
106
….
99/00
281
(a) 119
162
….
00/01
328
(a) 139
189
….
01/02
379
147
223
9
02/03
505
182
319
4
03/04
592
217
364
11
(a) compresi gli alunni con lingua d’insegnamento ladina
Fonte: ASTAT
La Tabella 2
che riporta i dati relativi a:
Alunni nelle scuole elementari per lingua d’insegnamento
Anni scolastici 1983/84-2003/04,
riporta i seguenti dati:
Anni
Totale
Tedesca
Italiana
Ladina
83/84
31.954
23.660
6.800
1.494
84/85
30.347
22.773
6.182
1.392
85/86
28.895
21.977
5.557
1.361
86/87
27.910
21.576
5.040
1.294
87/88
27.497
21.408
4.839
1.250
88/89
27.386
21.561
4.580
1.245
89/90
26.985
21.319
4.442
1.224
90/91
26.731
21.156
4.383
1.192
91/92
26.350
20.850
4.353
1.147
92/93
25.942
20.540
4.306
1.096
93/94
25.339
20.034
4.228
1.077
94/95
24.973
19.730
4.198
1.045
95/96
25.244
19.936
4.250
1.058
96/97
25.272
19.830
4.359
1.083
97/98
25.742
20.015
4.577
1.150
98/99
26.218
20.276
4.742
1.200
99/00
26.455
20.391
4.823
1.241
00/01
26.679
20.427
4.993
1.259
01/02
26.664
20.361
5.000
1.303
02/03
26.805
20.453
5.047
1.305
03/04
27.101
20.584
5.182
1.335
di cui stranieri
94/95
190
(a) 91
99
….
95/96
172
(a) 84
88
….
96/97
251
(a) 97
154
….
97/98
316
(a) 114
202
….
98/99
402
(a) 161
241
….
99/00
497
(a) 229
268
….
00/01
649
(a) 297
352
….
01/02
753
328
413
12
02/03
867
395
461
11
03/04
1.060
479
565
16
(a) compresi gli alunni con lingua d’insegnamento ladina
Fonte: ASTAT
La presenza di alunni stranieri era irrisoria nei primi anni Ottanta, ma diviene progressivamente significativa. Quindi per calcolare le differenze tra i dati relativi agli iscritti e’ necessario togliere il numero degli alunni stranieri dell’ultimo anno rilevato. In questo modo risulta che complessivamente gli iscritti alle scuole elementari passano dai 31.954 del primo anno ai 27.101 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 1.060 stranieri risultano esserci 26.041 iscritti, per un saldo negativo di 5.913 alunni, il 18,5 % in meno.
L’analisi dei dati scomposti per gruppo linguistico da’ risultati significativamente diversi.
Gli iscritti alle scuole elementari tedesche passano dai 23.660 del primo anno ai 20.584 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 479 stranieri risultano esserci 20.105 iscritti, per un saldo negativo di 3.555 alunni, il 15,0 % in meno.
Gli iscritti alle scuole elementari italiane passano dai 6.800 del primo anno ai 5.182 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 565 stranieri risultano esserci 4.617 iscritti, per un saldo negativo di 2.183 alunni, il 32,1 % in meno.
Gli alunni non stranieri iscritti nelle scuole elementari di lingua italiana erano il 21,3 % del totale degli iscritti nel 1984 e sono il 17,7 % nel 2004; il 3,6 % in meno.
La Tabella 3
che riporta i dati relativi a:
Alunni nelle scuole medie per lingua d’insegnamento
Anni scolastici 1983/84-2003/04
riporta i seguenti dati:
Anni
Totale
Tedesca
Italiana
Ladina
83/84
24.648
17.720
5.888
1.040
84/85
23.793
17.144
5.646
1.003
85/86
22.782
16.556
5.295
931
86/87
21.744
15.790
5.024
930
87/88
20.306
14.986
4.429
891
88/89
18.990
14.180
3.956
854
89/90
17.937
13.625
3.539
773
90/91
17.292
13.368
3.227
697
91/92
16.943
13.239
2.993
711
92/93
16.971
13.335
2.919
717
93/94
17.027
13.472
2.823
732
94/95
16.820
13.286
2.821
713
95/96
16.359
12.972
2.730
657
96/97
15.956
12.563
2.780
613
97/98
15.676
12.343
2.752
581
98/99
15.572
12.235
2.728
609
99/00
15.527
12.179
2.740
608
00/01
15.764
12.331
2.796
637
01/02
16.218
12.543
3.026
649
02/03
16.605
12.744
3.167
694
03/04
16.789
12.795
3.242
752
di cui stranieri
94/95
80
(a) 34
46
….
95/96
80
(a) 38
42
….
96/97
89
(a) 34
55
….
97/98
122
(a) 31
91
….
98/99
151
(a) 46
105
….
99/00
234
(a) 88
146
….
00/01
283
(a) 108
175
….
01/02
369
129
237
3
02/03
460
157
297
6
03/04
540
193
338
9
(a) compresi gli alunni con lingua d’insegnamento ladina
Fonte: ASTAT
Complessivamente gli iscritti alle scuole medie passano dai 24.648 del primo anno ai 16.789 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 540 stranieri risultano esserci 16.249 iscritti, per un saldo negativo di 8.509 alunni, il 34,0 % in meno.
L’analisi dei dati scomposti per gruppo linguistico da’ risultati significativamente diversi.
Gli iscritti alle scuole medie tedesche passano dai 17.720 del primo anno ai 12.795 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 193 stranieri risultano esserci 12.602 iscritti, per un saldo negativo di 5.118 alunni, il 28,9 % in meno.
Gli iscritti alle scuole medie italiane passano dai 5.888 del primo anno ai 3.242 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 338 stranieri risultano esserci 2.904 iscritti, per un saldo negativo di 2.984 alunni, il 50,6 % in meno.
Gli alunni non stranieri iscritti nelle scuole medie di lingua italiana erano il 23,9 % del totale degli iscritti nel 1984 e sono il 18,0 % nel 2004; il 6,0 % in meno.
La Tabella 4
che riporta i dati relativi a:
Alunni nelle scuole secondarie superiori per lingua d’insegnamento
Anni scolastici 1983/84-2003/04
riporta i seguenti dati:
Anni
Totale
Tedesca
Italiana
Ladina
83/84
16.282
9.801
6.015
466
84/85
16.771
10.109
6.163
499
85/86
17.289
10.407
6.371
511
86/87
17.846
10.986
6.316
544
87/88
18.097
11.239
6.310
548
88/89
18.077
11.505
6.059
513
89/90
18.150
11.528
6.141
481
90/91
17.722
11.574
5.682
466
91/92
17.306
11.516
5.332
458
92/93
16.883
11.486
4.964
433
93/94
16.669
11.547
4.685
437
94/95
16.323
11.574
4.336
413
95/96
16.610
11.736
4.470
404
96/97
16.385
11.817
4.197
371
97/98
16.325
11.885
4.090
350
98/99
16.230
11.851
4.054
325
99/00
16.267
11.895
4.077
295
00/01
16.229
11.850
4.107
272
01/02
16.347
11.975
4.113
259
02/03
16.568
12.068
4.247
253
03/04
17.065
12.437
4.383
245
di cui stranieri
94/95
59
(a) 34
25
….
95/96
72
(a) 38
34
….
96/97
81
(a) 47
34
….
97/98
90
(a) 51
39
….
98/99
67
(a) 38
29
….
99/00
123
(a) 55
68
….
00/01
161
(a) 63
98
….
01/02
203
80
122
1
02/03
262
87
173
2
03/04
324
110
212
2
(a) compresi gli alunni con lingua d’insegnamento ladina
Fonte: ASTAT
Complessivamente gli iscritti alle scuole superiori passano dai 16.282 del primo anno ai 17.065 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 324 stranieri risultano esserci 16.741 iscritti, per un saldo positivo di 459 alunni, il 2,8 % in piu’.
L’analisi dei dati scomposti per gruppo linguistico da’ risultati significativamente diversi.
Gli iscritti alle scuole superiori tedesche passano dai 9.801 del primo anno ai 12.437 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 110 stranieri risultano esserci 12.327 iscritti, per un saldo positivo di 2.526 alunni, il 25,8 % in piu’.
Gli iscritti alle scuole superiori italiane passano dai 6.015 del primo anno ai 4.383 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 212 stranieri risultano esserci 4.171 iscritti, per un saldo negativo di 1.844 alunni, il 30,6 % in meno.
Gli alunni non stranieri iscritti nelle scuole superiori di lingua italiana erano il 37,0 % del totale degli iscritti nel 1984 e sono il 24,9 % nel 2004; il 12,1 % in meno.
Forse che i rampolli italici hanno finalmente deciso di seguire i corsi della Formazione professionale, uno dei migliori bacini di utenza elettorale dell’assessora?
La Tabella 5
che riporta i dati relativi a:
Alunni partecipanti ai corsi per apprendisti per indirizzo
Anni formativi 1985/86-2002/03
riporta i seguenti dati:
Anni
Artigianato e industria
Commercio e servizi
Settore alberghiero e alimentari
Attivita’ agricole
Sanita’
Totale
di cui lingua d’insegnamento italiana
85/86
3.160
886
718
–
–
4.764
692
86/87
3.357
987
891
–
–
5.235
745
87/88
3.774
1.053
1.158
–
–
5.985
847
88/89
4.065
1.298
1.200
–
–
6.563
986
89/90
3.791
1.420
1.462
–
–
6.673
901
90/91
3.527
1.237
1.261
70
–
6.095
822
91/92
3.211
1.203
1.025
70
–
5.509
682
92/93
3.035
1.068
883
62
–
5.048
579
93/94
2.906
916
734
55
–
4.611
481
94/95
2.769
952
731
58
–
4.510
442
95/96
2.850
1.002
704
60
–
4.616
441
96/97
2.905
1.030
802
55
–
4.792
436
97/98
2.973
1.008
808
55
–
4.844
407
98/99
3.004
971
791
37
29
4.832
453
99/00
2.835
963
764
41
53
4.656
433
00/01
2.783
935
683
49
50
4.500
442
01/02
2.675
892
632
53
61
4.313
410
02/03
2.601
835
592
62
67
4.157
389
Fonte: ASTAT
Purtroppo non ci e’ dato sapere se il dato comprende anche gli stranieri iscritti ai corsi, ma anche se il dato fosse gia’ “netto” risulterebbe che anche in questo settore caratterizzato da una sostanziale stabilita’ gli italiani iscritti sono 303 in meno, il 43,8 % in meno.
Forse che sono andati dei corsi professionali a tempo pieno?
La Tabella 6
che riporta i dati relativi a:
Alunni iscritti a corsi di formazione professionale a tempo pieno
Anni formativi 1983/84-2002/03
riporta i seguenti dati:
Anni
Totale
di cui lingua d’insegnamento italiana
Scuole per personale sanitario
Scuole agrarie e di economia domestica
Totale
83/84
1.765
937
….
692
….
84/85
1.867
866
675
687
3.229
85/86
2.002
822
681
705
3.388
86/87
1.915
733
717
759
3.391
87/88
2.070
709
743
756
3.569
88/89
2.008
631
719
710
3.437
89/90
2.031
560
780
601
3.412
90/91
2.092
557
845
482
3.419
91/92
2.110
589
1.025
548
3.683
92/93
2.052
606
1.039
492
3.583
93/94
2.201
641
976
457
3.634
94/95
2.359
758
945
481
3.785
95/96
2.353
661
960
438
3.751
96/97
2.432
557
548
491
3.471
97/98
2.331
548
280
433
3.044
98/99
2.638
529
–
444
3.082
99/00
3.047
537
–
493
3.540
00/01
2.987
535
–
459
3.446
01/02
2.895
564
–
441
3.336
02/03
3.043
561
–
416
3.459
Fonte: ASTAT
Anche in questo caso purtroppo non ci e’ dato sapere se il dato comprende anche gli stranieri iscritti ai corsi, ma anche se il dato fosse gia’ “netto” risulterebbe che anche in questo settore caratterizzato da una sostanziale stabilita’ gli italiani iscritti sono 376 in meno, il 40,1 % in meno.
Niente paura, “e’ il trend nazionale”, ci rassicura il vicepresidente italiano della giunta provinciale.
Mossi dal sincero desiderio di poterle dare finalmente ragione, siamo andati a verificare i dati del Trentino, dove c’e’ una situazione demografica ed occupazionale simile a quella altoatesina, cosi’ come simile e’ l’assetto autonomistico, visto che anche nel Trentino le competenze sono passate dallo Stato e dalla Regione al Trentino ed ai trentini, cosi’ come in Sudtirolo sono passate ai sudtirolesi, che decidono anche quali sono i rappresentanti degli altoatesini da cooptare in giunta, che anche per questo motivo sono sempre felici, contenti ed ottimisti.
La Tabella 7
che riporta i dati relativi a:
Provincia di Trento: Alunni iscritti per livello formativo
Anni scolastici 1983/84-2003/04
riporta i seguenti dati:
Anni
Scuola materna
Scuola elementare
Scuola media
Scuola media superiore
Formazione professionale
83/84
13.929
29.445
20.769
16.291
4.998
84/85
13.238
28.126
20.421
16.618
5.244
85/86
13.083
26.538
20.044
17.035
4.436
86/87
13.058
25.003
19.692
17.589
4.380
87/88
13.034
23.894
18.859
18.218
4.307
88/89
12.924
23.056
17.746
18.598
4.205
89/90
12.673
22.467
16.760
19.222
4.306
90/91
12.747
21.993
15.868
19.408
3.885
91/92
12.856
21.925
15.081
19.448
3.569
92/93
13.033
21.782
14.406
19.488
3.540
93/94
13.388
21.719
14.066
18.968
3.525
94/95
13.499
21.678
14.056
18.367
3.410
95/96
13.944
21.683
13.787
18.301
2.832
96/97
13.861
22.100
13.564
18.296
3.121
97/98
14.051
22.426
13.480
18.022
2.932
98/99
14.126
22.944
13.557
17.531
3.193
99/00
14.412
23.349
13.767
17.489
3.351
00/01
14.699
23.705
13.911
17.652
3.356
01/02
15.008
24.016
14.236
17.808
3.413
02/03
15.286
24.578
14.434
18.100
3.395
03/04
15.657
24.996
14.998
18.651
3.345
di cui stranieri
02/03
731
1.368
759
398
….
03/04
880
1.719
845
545
….
Fonte: Provincia autonoma di Trento – Servizio Statistica
Complessivamente gli iscritti alle scuole elementari del Trentino passano dai 29.445 del primo anno ai 24.996 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 1.719 stranieri risultano esserci 23.277 iscritti, per un saldo negativo di 6.168 alunni, il 20,9 % in meno.
Complessivamente gli iscritti alle scuole medie del Trentino passano dai 20.769 del primo anno ai 14.998 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo gli 845 stranieri risultano esserci 14.153 iscritti, per un saldo negativo di 6.616 alunni, il 31,8 % in meno.
Complessivamente gli iscritti alle scuole superiori del Trentino passano dai 16.291 del primo anno ai 18.651 dell’ultimo anno di rilevazione. Togliendo i 545 stranieri risultano esserci 18.106 iscritti, per un saldo positivo di 1.815 alunni, l’ 11,1 % in piu’.
Per i frettolosi proviamo a riepilogare i dati relativi alle iscrizioni scolastiche dal 1984 al 2004, togliendo dal numero degli iscritti gli alunni/studenti stranieri:
scuole: elementari medie superiori
provincia BZ – 18,5 – 34,0 + 2,8
di cui
sudtirolesi – 15,0 – 28,9 + 25,8
altoatesini – 32,1 – 50,6 – 30,6
provincia TN -20,9 -31,8 +11,1
Chi pensa che l’alternativa alla destra che parla di “(auto) genocidio degli italiani dell’Alto Adige” consista necessariamente nel negare l’evidenza della realta’, perpetua quell’atteggiamento che ha determinato da oltre vent’anni il successo elettorale della destra. Non e’ parlando di queste cose che si alimenta la destra, ma e’ il non parlarne in termini sociologici e politici o il negarne l’esistenza per motivi di opportunita’.
Gramsci diceva che la verita’ e’ sempre rivoluzionaria. Io modestamente ci aggiungerei che e’ sempre rivoluzionaria, anche se non e’ politicamente corretta o opportuna per i partiti ed i sindacati di governo.
Bolzano, 19 febbraio 2005.
Giorgio Delle Donne
1 Editoriale pubblicato sull'”Alto Adige” il 2 settembre 2005.