Bolzano caput immundi1
Nell’introduzione agli atti del convegno intitolato “Bolzano-Bozen: Ideen fuer eine neue Identitaet – La citta’ del futuro”, organizzato dal quotidiano «Alto Adige» in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Urbanistica nell’aprile del 1989, oltre 20 anni fa, si leggeva:
“Si apre dunque una fase decisiva per Bolzano: o accetta in positivo la sfida del futuro, si riappropria della sua storia e ricostruisce una sua “identita’ forte”, diventa un evoluto laboratorio di convivenza civile e da’ piena espressione alla sua ricchezza policulturale, ripensa il suo rapporto con la Provincia e ne diventa avanzata espressione civile, individua un suo ruolo economico di alto profilo ed accetta di essere una citta’ dell’Europa, ricerca le vie di una sua riconversione ambientale, culturale ed economica, ed allora vivra’; oppure e’ destinata ad un netto e doloroso peggioramento complessivo delle sue condizioni di marginalita’, di separatezza, di conflittualita’, di ingovernabilita’, di impoverimento, di disagio sociale, di disordine ambientale.”
Nella realta’ questi 20 anni sembrano essere trascorsi invano dal punto di vista del ruolo della citta’ nei confronti della provincia e della Provincia, ma sicuramente non sono trascorsi invano dal punto di vista dei cambiamenti sociali della citta’.
Bolzano viene considerata dalla Provincia ed anche dal Consorzio dei Comuni come uno dei 116 comuni della provincia, dimenticandosi che nella citta’ abitano oltre 102.000 dei 499.000 abitanti della provincia, circa il 20% della popolazione residente.
Nella citta’ abitano oltre 73.000 dei 113.000 altoatesini della provincia, circa il 64% della popolazione altoatesina.
Nella citta’ abitano oltre 26.000 dei 296.000 sudtirolesi della provincia, circa il 9% della popolazione sudtirolese.
Nella citta’ abitano oltre 12.000 dei 36.000 stranieri della provincia, circa il 33% della popolazione straniera.
Bolzano quindi e’ non solo il comune piu’ grande della provincia, ma anche quello con piu’ altoatesini, piu’ sudtirolesi e piu’ immigrati.
Basterebbero questi dati per affermare che la citta’ di Bolzano sta agli altri comuni della provincia come una metropoli, o forse anche una megalopoli, sta ad una citta’. Intendiamoci, le megalopoli secondo gli esperti di geografia urbana hanno almeno 20 milioni di abitanti, e sono caratterizzate da un insieme di citta’ ed aree metropolitane con una grande concentrazione di funzioni. Fortunatamente la citta’ di Bolzano si puo’ attraversare in bicicletta in meno di un’ora, ma il rapporto tra la citta’ capoluogo e gli altri comuni della provincia e’ sproporzionato in termini quantitativi e qualitativi, quasi sempre sfavorevoli alla citta’ per quanto riguarda i problemi e le risorse a disposizione.
Bolzano e’ un insieme di quartieri, realizzati in epoche diverse, che hanno tuttora, anche se in misura sempre minore, una forte caratteristica etnica. Basta oltrepassare l’Isarco od il Talvera per rendersene conto.
Bolzano e’ la citta’ che ogni giorno accoglie decine di migliaia di pendolari che si recano in citta’ per lavoro o per le funzioni che in citta’ sono concentrate. Basta pensare alla concentrazione di uffici provinciali per rendersene conto.
Molto spesso i pendolari portano con se’ il sacchetto dei rifiuti, per evitare di pagare le tasse sullo smaltimento che nei piccolissimi, pulitissimi, controllabilissimi ed ordinatissimi comuni limitrofi vengono quantificate in base al peso dei rifiuti prodotti, e le lasciano nei cassonetti del capoluogo, scendendo velocemente dall’automobile in colonna, lasciata col motore acceso. Forse anche per evitare questo stress la Provincia ha deciso di costruire proprio a Bolzano un inceneritore in grado di bruciare 135.000 tonnellate di rifiuti: una media di 1.350 chilogrammi di rifiuti per ogni abitante del capoluogo, ma visto che sara’ l’unico inceneritore della provincia e servira’ l’intero territorio provinciale la media scendera’ a 270 chilogrammi di rifiuti per ogni abitante della provincia. Il servizio sara’ spalmato su tutta la popolazione della provincia; l’inquinamento su tutta la popolazione della citta’.
Bolzano, piu’ che al ruolo di capitale europea della cultura, potrebbe candidarsi al ruolo di capitale provinciale dell’immondizia.
Bolzano, 21 aprile 2010.
Giorgio Delle Donne
1 Editoriale pubblicato sull’«Alto Adige» il 23 aprile 2010.