Toponomastica & commissioni scientifiche1
Anche questa settimana la politica locale ci ha propinato la consueta dose di veleno etnico, senza la quale probabilmente non potrebbe vivere.
L’argomento e’ sempre quello della toponomastica, nello specifico le conseguenze dell’accordo Fitto-Durnwalder per la soluzione del problema creato ad arte dall’asse SVP-AVS nel settore dei cartelli indicatori finanziati con i soldi pubblici e realizzati monolingue-tedeschi, quasi ad anticipare e tastare il polso al moribondo per vedere le sue reazioni in vista dell’imminente discussione nel Consiglio provinciale della proposta di legge SVP sulla toponomastica ufficiale, che prevede la quasi totale eliminazione della toponomastica italiana.
Il testo dell’accordo e’ di per se’ ambiguo, ed il fatto che il comunicato ufficiale non fosse congiunto ma separato da parte dei due contraenti non indicava nulla di buono, tant’e’ vero che immediatamente e’ nata una questione sull’interpretazione del termine “Ortschaften”-“localita’”, vista come localita’ antropizzata nell’interpretazione/testo tedesco e come luogo geografico nell’interpretazione/testo italiano. Ma oltre a questo, anche il riferimento alla “storicita’” dei nomi e’ ambiguo e si presta a discussioni infinite. Alcuni hanno messo in relazione le ambiguita’ con la necessita’ di Berlusconi in questa fase di instabilita’ politica di crearsi alleanze anche con il diavolo, sia esso siciliano o sudtirolese, pur di sopravvivere politicamente alle bordate dell’ex cofondatore.
La mossa della settimana riguarda le scelte degli esperti per la composizione della commissione. Si parlava di esperti e qualcuno ha pensato ingenuamente a storici o linguisti, ma lo Stato ha nominato due giuristi, mentre la Provincia ha nominato tre politici. Inoltre lo Stato ha nominato un’italiana ed un sudtirolese non allineato, mentre la Provincia ha nominato tre sudtirolesi iperstrutturati etnicamente e politicamente. Con queste premesse la commissione potra’ lavorare almeno per cinquant’anni, e quindi i nomi italiani, che pur esistono da poco meno di un secolo, saranno all’epoca ancora “piu’ storici”. Ma, essendo calati gli altoatesini di oltre 30.000 unita’ negli ultimi quarant’ anni ed essendo oramai scomparsi da ogni luogo di potere economico, politico e culturale, con questo trend politicamente determinato nei prossimi cinquant’anni saranno ampiamente superati dagli stranieri, che gia’ oggi hanno superato, con uno sviluppo inimmaginabile solamente dieci anni fa, la popolazione ladina. Viste le tristissime considerazioni di Theiner, che recentemente si rammaricava del fatto che i figli degli immigrati, essendo inseriti per il 70% nelle scuole italiane che ospitano il 25% della popolazione scolastica, inevitabilmente si dichiareranno italiani nei prossimi censimenti, possiamo prevedere che al termine dei cinquantennali lavori della commissione per la toponomastica i rappresentanti degli altoatesini che la commenteranno avranno tutti nomi di origine albanese o magrebina – essendo gli immigrati di origine dei paesi dell’Est predestinati a diventare dei veri sudtirolesi ! -, e di religione islamica. E’ una situazione gia’ vista nel film “La seconda guerra civile americana”, il film di Joe Dante del 1997, una bellissima satira cinica e grottesca ambientata “in un futuro molto prossimo” riguardante gli atteggiamenti delle popolazioni americane, tutte discendenti da popolazioni immigrate a partire dal 1492, nei confronti del possibile atterraggio di un aereo che trasporta centinaia di bambini sfuggiti ad un’esplosione nucleare in una citta’ pakistana. Molti governatori americani fanno dichiarazioni contro l’immigrazione ed in nome della difesa dell’identita’ americana incapaci di parlare un inglese corretto, viste le loro origini “tradite” anche dai loro nomi e dai loro tratti somatici. Alla fine l’amore tra un governatore ed una giornalista potrebbe fare trionfare la pace, ma un errore di interpretazione della decisione di “successione”, scambiata, da un frettoloso giornalista alla frenetica ricerca dello scoop, per scelta di ”secessione”, scatena la guerra, “La seconda guerra civile americana”.
In questa terra abbiamo avuto un politico carismatico recentemente scomparso che, con un cognome trentino imbarazzante eredita’ del padre roveretano, si e’ arruolato nella Wehrmacht, e, diventato leader della popolazione tedesca, negava l’esistenza dei mistilingue, ed anche molti sindaci delle localita’ della Bassa atesina hanno questa caratteristica onomastica, che non impedisce loro di attuare ed anticipare nella toponomastica quella “pulizia etnica” che hanno gia’ fatto nella loro identita’ personale, negando una parte della loro storia ed identita’ per assolutizzare l’altra.
Perché spesso la realtà supera la fantasia, anche quella dei migliori registi cinematografici.
Bolzano, 14 ottobre 2010.
Giorgio Delle Donne
1 Editoriale pubblicato sull’«Alto Adige» il 15 ottobre 2010.