Tagli & ritagli1
La Giunta comunale di Bolzano ha deciso di dimezzare i fondi stanziati annualmente per il finanziamento dei gruppi consiliari comunali, portandoli dai 30.000 €uro del 2010 ai 15.000 di quest’anno. Tenuto conto che nel 2006 erano 60.000, hanno dimezzato una voce di spesa che era gia’ stata dimezzata nei quattro anni precedenti e, visto il comprensibile disprezzo popolare per la politica, molti saranno felici, ma i soliti pessimisti che vedono il bicchiere sempre mezzo vuoto potrebbero dire che evidentemente i 60.000 €uro del 2006 erano uno spreco di denaro pubblico, attuato sostanzialmente dalla stessa giunta. Un consigliere di maggioranza, ma si badi bene non in giunta, afferma sconsolato che, visto che il Comune di Bolzano spende 150.000 €uro ogni anno per i sacchetti per le deiezioni dei cani, evidentemente spende per la nobilissima attivita’ politica dei gruppi consiliari dieci volte di meno di quanto spende per l’altra voce di cui Platone pare non si sia mai interessato nelle sue considerazioni sulla polis.
Ma in tempi di vacche magre e’ giusto che tutti facciano la loro parte, magari prendendola con filosofia, quella filosofia della decrescita che tanto piace agli intellettuali teorici del pensiero debole ed ecocompatibile, di cui spesso giustamente si occupa nei suoi interessantissimi convegni il Centro per la pace – finanziato da anni con circa 100.000 €uro ogni anno, 40.000 dei quali vanno al coordinatore, 20.000 al suo evidentemente necessario assistente -, quel centro che nel febbraio del 2008, in piena campagna elettorale per le politiche, ha organizzato con i soldi pubblici un convegno intitolato “Obiezione e coscienza”, dove tra gli illustri relatori si potevano notare ben tre esponenti politici di Rifondazione comunista, partito dell’assessore comunale, ex funzionario della Caritas prestato alla politicas, che aveva ed ha la competenza sullo stesso centro, che ovviamente ha aperto i lavori del convegno sotto la luce dei riflettori. Quella filosofia della decrescita e della vita morigerata che piace all’ex consigliere comunale dei Verdi Moroder, improvvisamente diventato direttore generale del Comune per chiamata diretta, senza alcuna procedura di selezione, con un compenso annuo iniziale di 150.358 €uro, quanto percepito dal suo predecessore dopo 40 anni di servizio e di regolari concorsi, precedentemente, in qualita’ di consigliere di maggioranza, presidente della Commissione ambiente e mobilita’ del comune che ha deliberato anche il piano parcheggi della citta’, cosi’ contestato non solamente dagli ambientalisti che stanno all’opposizione, ma anche dalla attuale consigliera Verde che ha preso il suo posto, che pur fa parte della maggioranza, la quale era stata presa in considerazione per sostituire, in qualita’ di funzionario alla cultura, quella funzionaria poco compatibile con l’ecoassessora dello stesso ecopartito.
In tempi di tagli anche i dipendenti dell’azienda municipalizzata SEAB non possono pretendere aumenti e premi di produttivita’, visto che opera efficacemente, raggiungendo i risultati previsti, ma evidentemente in maniera inefficiente, con un rapporto costi/risultati inferiori a quello dell’azienda omologa di Innsbruck, la Innsbrucker Kommunalbetriebe Ag, che fattura il quadruplo (4/1) con il doppio dei dipendenti (2/1, 565/235) e lo stesso numero di dirigenti (1/1, 3/3). Che fare?, si sono chiesti parafrasando Lenin i politici comunali bolzanini, che controllano il 99% della societa’ che, lavorando praticamente in regime di monopolio, non conosce il principio della concorrenza? Aumentiamo del 33% il numero dei dirigenti, incrementando la spesa da 600.000 a 800.000 €uro l’anno, si sono detti i politici comunali italici, felici come dei bambini per il fatto di poter prendere una volta tanto una decisione autonomamente, senza accettare passivamente le decisioni della SVProvincia, forse frustrati dal fatto che i manager delle aziende “provincializzate” sono tutti strapagati sudtirolesi, dopo avere fatto decorrere i termini ed avere di fatto trasformato un rapporto a tempo determinato con una dirigente in un rapporto a tempo indeterminato, e spendiamo 300.000 €uro per cambiare il logo aziendale, visto che siamo nella “societa’ dell’immagine” e la comunicazione e’ sempre piu’ strategica. Quando le organizzazioni sindacali hanno minacciato uno sciopero contro una gestione che sembra avere trasformato l’azienda in un carrozzone di democristiana memoria il sindaco ha definito sprezzantemente “ottocentesche” le posizioni sindacali, evidentemente infastidito dal fatto che i sindacati, solitamente sostenitori della sua coalizione politica e fornitori di personale politico e voti, a volte anche di scambio, si siano rimessi a fare il loro lavoro.
Insomma la politica del paese rispecchia quella del Paese, con l’aggravante che qui nella piccola heimat tutti si conoscono e certi giochi di ruolo, o giochi delle parti di pirandelliana memoria, sono smaccatamente evidenti, purche’ si abbia un minimo di memoria. Memoria critica, anche se non necessariamente condivisa.
Bolzano, 29 aprile 2011.
Giorgio Delle Donne
1 Editoriale pubblicato sull’«Alto Adige» il 30 aprile 2011.